Ricordo bene quell’estate. Non ricordo esattamente quanto tempo sia passato, forse 9 o 10 anni, ero un’adolescente come tante, alla continua ricerca di me stessa. Ricordo che quell’anno sentivo la necessità di rimanere sola, di ritagliarmi spazi, di assecondare i miei bisogni. Di quell’estate non ricordo molto, ma c’era un rito che ripetevo almeno un paio di volte a settimana: uscivo di casa al mattino presto, correvo in bicicletta verso la stazione con le cuffie nelle orecchie e gli occhi pieni di entusiasmo. Dopo pochi minuti scendevo dal treno e ad attendermi c’era la mia libreria preferita. Questa piccola abitudine mi faceva sentire libera, non tanto per l’autonomia e la solitudine, ma perché mi permetteva di scoprirmi, di conoscermi. Dopo poco più di un’ora ero già a casa, pronta a divorare un nuovo libro, ad assorbire nuove storie, a sognare ad occhi aperti. Da quel momento non ho mai smesso di leggere, sognare, ho capito in quali storie amo perdermi, ho imparato a riconoscermi nelle parole…da quel momento di cose ne sono cambiate tante, ma c’è un aspetto che è rimasto immutato: non amo parlare dei libri che leggo, generalmente amo custodire pensieri, riflessioni, non sono una di quelle che ama parlare delle sue letture con tutti, un po’ come mi succede per tutto il resto…ne parlo quando c’è sintonia.
Con il tempo però di cose ne sono cambiate tante e ormai in camera accanto ai thriller compaiono i tanti, forse troppi, libri di cucina..e di questi parlo sempre con molto piacere! Se all’inizio compravo di tutto, oggi sono molto più selettiva, non cerco solo un libro di cucina, mi piace capire la persona che si cela dietro una ricetta, dietro una fotografia, mi piace riconoscere una persona, sentire che quel libro sia davvero suo. Non credo ci sia qualcosa di più bello… riconoscere una persona dal modo in cui si esprime, in cucina, nella vita. Uno dei libri di cucina che sto leggendo in modo approfondito in questi giorni è quello di Valentina: “Sweet Kabocha – la mia cucina integrale in 100 ciotole vegan “
E’ un libro che mi sta piacendo moltissimo, di quelli che sfogli e ti stupiscono immediatamente, ma che poi continui a sfogliare ancora e ancora. Le ricette, tutte perfette da servire nelle ciotole, sono suddivise in quattro categorie: colazione, pranzo, cena e snack. Di questo libro mi piace ogni aspetto, dalle ricette alle fotografie, ma quello che ho apprezzato ancor di più sono gli approfondimenti sugli ingredienti. Inoltre io ho un debole per le ciotole, le trovo confortanti, trasmettono calore, sono ideali per accogliere qualcosa di buono, che sia gustoso e allo stesso tempo salutare.
Io non sono vegana- e nemmeno vegetariana, lo sapete – ma col tempo ho imparato ad essere sempre più consapevole e credo fortemente che non basti abbracciare uno stile di vita vegano per seguire un’alimentazione sana ed equilibrata. Per questo mi piace molto il libro di Valentina, perché offre molti spunti, perché è originale, perché parla sia a chi non conosce la cucina vegana sia a chi ha eliminato ogni alimento di origine animale, ma continua a nutrirsi nel modo sbagliato, ad esempio abusando di zuccheri o alimenti raffinati. C’è consapevolezza e conoscenza in questo libro e mi piace proprio per questo.
Sono tante le ricette che non vedo l’ora di provare, ma sicuramente presto proverò la granola di lenticchie, i tartufini di ceci, la granola crudista, le palline energetiche ( perfette per utilizzare l’okara di mandorle o di altra frutta secca ) e lo yogurt di avena, ma amando il porridge non potevo non provare immediatamente il porridge al forno!
D’estate solitamente trascuro il porridge e preparo più spesso l’overnight oatmeal, ma il porridge al forno mi ha conquistata: è perfetto da preparare in anticipo, magari la sera ed è perfetto da servire al mattino, a temperatura ambiente. Il porridge al forno è ottimo al naturale, con del latte vegetale o yogurt e, come il classico porridge, si presta a infinite varianti: utilizzate le vostre spezie preferite e la frutta che avete in casa in quel momento, sarà sempre ottimo!
Io ho apportato solo delle piccolissime modifiche, la ricetta di base è quella di Valentina che secondo me è perfetta!
- Per 8 persone:
- 225 g di fiocchi d'avena integrali
- 500 ml di latte di mandorla ( senza zucchero )
- 50 g di anacardi al naturale ( o mandorle )
- 6 cucchiai di acqua
- 2 cucchiai di semi di chia
- 1 cucchiaino di lievito per dolci
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- ½ cucchiaino di zenzero in polvere
- ½ cucchiaino di vaniglia in polvere
- 1 pizzico di sale
- frutti di bosco q.b.
- olio di cocco
- farina di cocco ( facoltativo )
- pistacchi ( facoltativo )
- Preriscaldate il forno a 180°C.
- Nel frattempo mescolate i semi di chia con l'acqua e lasciate da parte per qualche minuto.
- Ponete in una ciotola i fiocchi d'avena, gli anacardi tritati grossolanamente ( potete lasciarne alcuni per la decorazione finale ) il sale, il lievito setacciato e le spezie.
- Aggiungete ai semi di chia il latte di mandorla e amalgamate bene gli ingredienti.
- Ora versate il mix di latte e semi di chia nella ciotola con i fiocchi d'avena e amalgamate gli ingredienti con una spatola, quindi aggiungete a piacere la frutta ( nel mio caso lamponi, ribes e mirtilli, circa 500-600 g ).
- Ungete uno stampo del diametro di 22 cm ( o delle cocottes ) con l'olio di cocco ( o olio evo ) e adagiatevi il composto di fiocchi d'avena, livellate bene la superficie e decorate a piacere con il cocco, altra frutta, gli anacardi interi e i pistacchi tritati grossolanamente.
- Fate cuocere nel forno preriscaldato per circa 40-45 minuti.
- Servite il porridge tiepido o a temperatura ambiente.
Vi lascio la ricetta del latte di latte di mandorla fatto in casa, io ultimamente lo preparo con l’estrattore e mi trovo benissimo! 4
Ilaria dice
sei l’unica persona al mondo in grado di farmi venire voglia di porridge 😍💛💜💙
Ileana Pavone dice
Non potevi dirmi nulla di più bello <3
Laura dice
Io sono d’accordo con Ilaria!!!
E’ sempre incantevole tutto quello che trovo qui dentro, ricette, foto, parole… 🙂
Ileana Pavone dice
..e tu sei sempre dolcissima! Grazie tesoro :*
clibi dice
non l’ho mai provato e mi incuriosisce moltissimo deve essere una vera prelibatezza 🙂
Francesca P. dice
Che vita sarebbe senza libri? Sarebbe come senza verde, senza mare, senza gatti, senza parole… 🙂 Sorrido perchè anche io sto facendo sempre più spazio a quelli di cucina, che ormai si mischiano alla narrativa nella libreria del salone… e mi fa effetto, un tempo non era così! Ed è una positiva novità, perchè il mondo fatto di pagine si allarga, abbatte confini e tutto si miscela, come nel tuo porridge! Ammetto di non averlo mai provato, ma tu ora hai aggiunto una curiosità in più con la cottura in forno… brava tentatrice di cose buone! (e belle, guarda che foto…)
Petra dice
Ciao..scusa ,ma poi nella ricetta quando li usi gli anacardi o mandorle?
Ileana Pavone dice
Insieme all’avena e quindi poi al resto degli ingredienti! Grazie e scusami per la svista, ho corretto il testo!
Rosa dice
È un piacere leggerti 🌷Pensi si possa fare utilizzando un’altro olio anziché quello di cocco?
Ileana Pavone dice
Ciao Rosa,
certo, puoi utilizzare l’olio che hai in casa, va benissimo sia quello di oliva che di semi, ne occorre pochissimo 🙂
Un abbraccio :*