Il tempo delle fave è fatto di tradizioni, riti e piaceri che si ripetono anno dopo anno. E’ convivialità, è condivisione, è portare in tavola la semplicità e godere a pieno di quello che la nostra terra ci regala. Il tempo delle fave per noi però è anche altro. E’ un periodo breve, ma che segna un nuovo inizio: appena termina il tempo delle fave arriva il tempo di lavorare nuovamente la terra e prepararla all’estate. Presto raccoglieremo le ultime fave e ci occuperemo dell’orto estivo: finalmente la terra accoglierà piccole piantine di zucchine, pomodori, melanzane, peperoni e cetrioli.
Mio padre farà il lavoro più duro e poi, insieme, ci occuperemo delle piantine e dell’impianto di irrigazione. In questi momenti siamo riuniti tutti lì, in quel piccolo pezzo di terra, pronti a dividerci i compiti, a sorridere, a discutere sulla disposizione delle piante, a sentire il calore del sole e l’aria frizzante al tramonto.
Anche quest’anno – sicuramente – quando saremo ormai a metà del lavoro arriverà mia madre e, con lo sguardo un po’ duro e un po’ buffo di chi sta cercando di rimproverarti, ci dirà che le file delle piante non sono dritte. Così ci ritroveremo a ridere, perché anno dopo anno ci sono cose che cambiano e altre che, puntualmente, si ripetono, fino a diventare nostre.
Mi manca salire su quelle scalette ed entrare nell’orto. Ho bisogno di prendermene cura, di accogliere la sera mentre sono lì, tra quelle piante e l’aria leggera del tramonto.
Il nostro è un piccolo orto e un mio grande desiderio è quello di vivere in campagna, di poter avere lo spazio per coltivare sogni più grandi e riempire cestini di colori. Nel frattempo mi godo quello che ho, un piccolo terreno, abbastanza grande da darmi lo spazio per respirare a fine giornata, quando i muscoli hanno bisogno di distendersi e i pensieri di alleggerirsi…
La maggior parte delle fave raccolte nell’orto le abbiamo mangiate così, crude, accompagnandole con bruschette, salumi e formaggi, ma ne ho messe da parte un po’ per preparare questa pasta con crema di fave e noci. Questa crema è molto simile a quella che ho preparato lo scorso anno con gli anacardi, ma stavolta ho utilizzato le noci e un po’ di formaggio. Per preparare la pasta con crema di fave e noci occorre pochissimo tempo, potete preparare la crema in anticipo e conservarla in frigorifero. Potete utilizzare questa crema anche per accompagnare bruschette o crackers.
- 320 g di pasta ( per me di saragolla )
- 200 g di fave sgusciate
- 100 g di gherigli di noci
- 30 g di parmigiano grattugiato ( o pecorino )
- 20 g di olio evo
- menta fresca
- sale, pepe
- Sbollentate le fave per pochissimi istanti nell'acqua bollente salata, quindi immergetele in una ciotola con l'acqua fredda e sgusciate le più grandi.
- Versate le fave e le noci in un frullatore, aggiungete l'olio, il formaggio, qualche fogliolina di menta fresca e il sale.
- Frullate fino ad ottenere una crema liscia ed omogenea; se occorre aggiungete altro olio.
- Cuocete la pasta in abbondante acqua salata, scolatela e conditela con la crema di fave e noci, aggiungendo acqua di cottura della pasta all'occorrenza.
- Aggiungete del pepe appena macinato a piacere.
…e a proposito di cestini, un grazie speciale va a mio zio che ha fatto questo cestino con le sue mani.
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Simo dice
Che incanto di pasta, io l’altro giorno ne ho fatta una simile ma coi piselli…che bello approfittare di questi doni che la primavera ci dà!
Un abbraccio cara e buon appetito…
P.s: tuo zio è bravissimo! 😉
Milena dice
Hai ragione: le fave sono convivialità. Grazie di questi spaccati familiari che regalano affetto e pace pur con le sofferenze taciute e non. Ho così rievocato i momenti in cui abitavo con i miei a Pescara e papà, durante il peiodo delle fave, ce le portava a casa oppure – nei fini settimana – le mangiavamo a casa di nonna. Tutti insieme, attorno ad un tavolo nudo apparecchaito di sole fave, pane, olio, sale e formaggio. Emozione…