Mi piace pensare alla mia crescita, non parlo di crescita caratteriale, ma parlo dell’attenzione riguardo l’alimentazione.
Se guardo indietro, anche qui nel blog, trovo ricette con la famosa crema alle nocciole, poche ricette, ma ci sono, penso al fatto che fino allo scorso anno compravo la farina di kamut ed ora non più, perché non voglio pagare tanto solo per un marchio, ma questa è una scelta personale, non ho mai scelto vestiti in base a questo e preferisco non farlo in generale.
La dispensa è sempre piena di farine, ma le scelgo con più attenzione, cercando di utilizzare di più le farine della mia terra, come la saragolla e la solina, della saragolla ho già parlato diverse volte tra queste pagine, mentre non ho mai parlato della solina, anche se la uso da un po’.
A differenza della saragolla, che è un grano duro, la solina è un grano tenero, ideale per molte preparazioni, dal pane ai biscotti.
Quando ho queste farine tra le mani sento l’odore del mio Abruzzo..e sono felice.
Ora sorrido pensando al fatto che son da poco rientrata da una camminata in campagna, la stessa compagnia, i nostri soliti posti, le scarpe sporche di terra e una busta piena di bietole selvatiche, due asparagi selvatici assolutamente fuori stagione, lo stupore davanti alla Natura.
Ci sono cose che non sono mai cambiate, come l’indossare una tuta e camminare cercando frutti spontanei, perché questa vita devi amarla da sempre, altrimenti non ti innamorerai mai dell’erba bagnata dalla pioggia e delle mani piene di terra.
..e oggi non dico altro, sono felice di quella che sono oggi, della mia crescita, dell’attenzione che ho sempre avuto per la Natura.
Questa ricetta l’avevo in testa da un po’, poi ho visto il pane con nocciole e uvetta di Gabila e mi è venuta ancora più voglia! Lei ha usato il kamut e questo per me dimostra che la bellezza sta proprio nella diversità..e il suo pane è bellissimo!
Ingredienti:
200 g di farina di grano tenero solina
200 g di farina di farro
100 g di lievito madre rinfrescato
50 g di nocciole pelate e tostate
50 g di uvetta
40 g di pinoli
1 cucchiaio di zucchero di canna integrale
1 cucchiaio di olio evo
1 cucchiaino di sale
250 g circa di acqua
Sciogliete il lievito madre in una parte dell’acqua con lo zucchero; versate le farine in una ciotola ed unite il mix di lievito ed acqua, quindi unite altra acqua fino ad ottenere un impasto morbido, ma non troppo appiccicoso ( io ho aggiunto in totale 250 g di acqua circa ).
Continuate a lavorare l’impasto nella ciotola, quindi incorporate il sale e iniziate ad aggiungere le nocciole tritate grossolanamente, i pinoli e l’uvetta ( precedentemente ammollata in acqua e poi strizzata ).
A questo punto spolverizzate con della farina una spianatoia e lavorate l’impasto fino ad ottenere un impasto omogeneo.
Lasciate lievitare l’impasto in una ciotola oliata, fino al raddoppio del suo volume, ben coperto e al riparo da correnti d’aria; io ho lasciato lievitare tutta la notte.
Trascorso il tempo della prima lievitazione formate una pagnotta tonda e lasciate lievitare ancora fino al raddoppio, quindi preriscaldate il forno a 220°C con all’interno la teglia che userete per la cottura.
Quando il forno è caldo estraete dal forno la teglia, fate i tagli sulla superficie del pane e trasferitelo sulla teglia; cuocete a 220°C per circa 10 minuti, poi proseguite la cottura a 200°C per circa 35-40 minuti.
Fate raffreddare completamente prima di tagliare il pane.
Note:
– potete fare le pieghe a metà della prima lievitazione per dare più forza all’impasto.
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Simo dice
..ormai sei diventata bravissima a panificare…questo pane è un portanto e grazie per quello che sempre racconti sulle farine, per la cura che hai nel scegliere ingredienti di qualità nel rispetto del territorio.
Ti abbraccio tesoro
Patalice dice
prima o poi mi cimenterò nella preparazione del pane… e potrei anche farlo con la ricetta da te proposta direi!
Polvere di Riso dice
le tue mani sporche ti terra ti rendono la persona meravigliosa che sei … e questo pane dimostra tutto l’amore che hai dentro. <3
Michela Sassi dice
Un post molto interessante e un pane divino, che dirti, sei bravissima!
Un abbraccio
Natalia dice
Che bel post! Condivido appieno: quando giro per l’orto in cerca di quello che la natura mi regala mi sento così felice e tranquilla, poi esci a fare spesa, giri per negozi e pare che ti prende la frenesia e la pazzia della vita quotidiana. Più passa il tempo e più capisco perché i miei suoceri passano le giornate intere in campagna.
Bello questo pane, avrà un profumo ed un sapore unico.
Vica in cucina dice
La natura regala ciò che è più prezioso nel universo.. la genuinità. Mi dispiace che ad oggi non tutti se ne rendono conto quanto faccia male un prodotto raffinato di fabbrica. Io come te, sono per le cose “della mia terra”; anche se la mia terra l’ho lasciata 8 ani fa, molto lontano.. Ma qui, sono sempre nella ricerca di prodotti genuini, fatti qui, sul posto, a due passi.. E sono molto più economici e genuini rispetto a quelli industriali.
Mi piace la combinazione di farine che hai utilizzato, si vede che è un pane buono ♥
Silvia Brisigotti dice
Brava Ileana, è favoloso!!
Erica Di Paolo dice
Come sempre sono attratta dalla ricetta, dalle tue foto. E poi mi ritrovo catapultata in un girone emozionale per le tue parole. Ma che forse stai parlando di me?????? Quelle scelte alimentari, quella selezione di ingredienti, la saragolla (e la differenza con la solina)…. l’amore per la terra, la nostra (scusa, ma l’Abruzzo è anche un po’ mio ^_^), gli asparagi selvatici, le bietole. Ile, tu sei un incanto in ogni forma di espressione. Semplicemente per la tua sensibilità, che ti rende bella, bella, bella.
E questo pane, profuma di magia. Sei grande!!
Peanut dice
Questo pane è di una bellezza unica. Forse lo dico sempre, ma davanti alle tue creazioni divento un po’ monotona. Acqua e farina nelle tue mani diventano qualcosa di magico, non so come fai. Beh, anzi sì. L’amore che ci metti è il motore. Non c’è altra spiegazione:)
Come te sono diventata più consapevole, un tempo bastava che vedessi la scritta “vegan” da qualche parte e lo mettevo in carrello, adesso leggo e scremo le etichette anche di quei prodotti. E il kamut solo se c’è scritto “grano del faraone”! 😉
Un bacione bella:*
Giuliana Manca dice
Una meraviglia questo pane!!!!
Francesca dice
Te l’ho detto: qui c’è profumo di buono….. <3
F.ederica dice
ed io sono contenta di averti incontrata sulla mia strada così magari divento anche io un po’ come te.
Io riesco a fare attenzione alle cose, ma per ora la cucina non riesco a limitarla solo ad alcune cose. Arriverà anche il tempo per me e le mie abitudini 🙂
cmq GNAM GNAM 😛
ciao a prestooo
Chiara Setti dice
uh ma che pane particolare questo…mi ricorda i pani altoatesini…buono buono!!!
Mary dice
Piccolina, sai cosa mi ha detto una mia carissima amica proprio qualche giorno fa? Mi ha detto, “siamo in cammino e questo cammino è bello farlo insieme ad altre persone, dalle quali attingiamo e che attingono da noi”. E’ bello averti incontrata, in questo mio cammino…e qui da te imparo sempre tanto! Questa pagnotta è una meraviglia tesoro…Un forte abbraccio, Mary
Raffi dice
woooooooooow!! è bellissimo… rustico, profumato, saporito…
Chiarapassion dice
Ileana il tuo pane parla…è di una bellezza unica, ma oltre alle foto straordinarie quello che mi ha colpito sono le parole, mai frase è stata più vera “la bellezza sta nella diversità”
Ti abbraccio