Se c’è un profumo che avvolge l’Abruzzo in questo periodo, è quello dei pomodori.
E’ un profumo che puoi riconoscere solo se ti è entrato dentro, solo se ti appartiene tanto quanto si può appartenere ad una terra.
Questo è il periodo in cui in Abruzzo si fanno i pomodori, si fanno le bottiglie. E’ uno di quei casi in cui dietro il verbo “fare” si nasconde tanto. Tradizioni, risate, famiglie, riti che si tramandano di generazione in generazione. Fare i pomodori in Abruzzo vuol dire preparare la conserva. Si parla di quintali di pomodori a famiglia, non di chilogrammi, si parla di passata, pomodori a pezzetti e pomodori arrosti.
E’ un rito conviviale che coinvolge famiglie, vicini di casa, dai più piccoli ai più grandi. Quello dei pomodori è un rito che dura uno o più giorni, che vede i garage, i giardini o qualsiasi spazio che possa accogliere più persone pieno di pentoloni, bacinelle, pomodori e braccia che lavorano.
Da quando ho memoria abbiamo sempre riempito il garage nel nostro piccolo condominio di cassette di pomodori, bacinelle e la macchinetta per fare la passata mentre fuori c’era il bruciatore a gas con un grande pentolone. Da quando ho memoria io ricordo le risate, la stanchezza mista a soddisfazione, le mani raggrinzite dall’acqua e dai pomodori, le bottiglie da riempire e gli scaffali di nuovo pieni. Io quando penso a questo rito penso ai miei genitori, a quello che mi hanno insegnato senza pretenderlo, a quello che mi hanno insegnato attraverso i fatti, attraverso quello che hanno costruito davanti ai miei occhi.
Questo rito è uno di quelli che ho ereditato da loro, è uno di quei riti che io voglio preservare e tramandare, perché è uno di quei riti naturali, spontanei, perché da noi in Abruzzo è così, si fanno i pomodori quando gli orti sono generosi e il sole scotta. E’ un rito che potrebbe sembrare scontato per noi, ma io ho imparato a non dare nulla per scontato. Non potrei immaginare di comprare la passata di pomodoro, sono cresciuta vedendo gli scaffali in garage pieni di bottiglie, pieni di rosso, fatica e amore, sono cresciuta con la genuinità ed è uno dei valori che voglio attaccare di più alla mia pelle.
Quest’anno siamo usciti fuori dal nostro garage e abbiamo fatto i pomodori a casa della persona che quei pomodori ce li regala, facendoci uno dei doni più belli e preziosi: mia zia, la sorella di mio padre, una donna che per me è un esempio di vita, una donna forte, ma che conosce la gentilezza.
Quest’anno ci siamo trasferiti nella sua campagna per fare la conserva ed è stato ancor più emozionante per me: ho visto la legna bruciare sotto i pomodori, ho sognato ad occhi aperti la casa che vorrei, con infiniti spazi verdi, un forno a legna e l’amore che abbraccia ogni angolo.
La conserva di pomodoro in Abruzzo: una tradizione da preservare.
Una tradizione fatta di persone, di cassette, di chiacchiere che si mescolano a sudore e schizzi di pomodoro, una tradizione autentica, genuina e senza filtri, come la mia terra.
7
Mile dice
L’hai scritto: è una tradizione da preservare. Che fa parte della nostra storia. Tessuto esperenziale ed emozionale; e quindi culturale. Grazie per avergli dedicato un articolo.
Ileana Pavone dice
Grazie a te, è un piacere per me condividere queste tradizioni!
emanuela dice
Ile….
mi hai fatta tornare bambina, quando in estate andavo dalla nonna paterna che abita nel paese dove è nato mio papà e dove lui tutt’ora ha la sua azienda agricola..
Ci andavo d’estate perchè non avevo scuola: mi svegliavo all’alba con lui (forse è da quelle alzate estive da piccola che adesso non dormo fino tardi) e salivo al paese assieme a lui per incontrare mia cugina, che abita lì ed ha la mia età, e stare tutto il giorno con lei a giocare, mettere i vestiti di nonna (le gonne lunghe e gli scialle sulla testa incuranti del caldo come le contadine di una volta) e…andare a casa della zia Elvezia, o meglio nel suo garage, ed assistere al rito delle bottiglie…
Oddio che gusto e che cosa meravigliosa.. i pomodori, i pentoloni e le bottiglie che zia faceva bollire in vecchie botti di ferro, tutte avvolte negli stracci per non farle rompere..quanto ho amato ed amo ancora fare queste cose…
Io adesso che son grande faccio le bottiglie a casa, ma le faccio ancora, oppure da un’amica contadina che come me ama questi tour de force, perchè poi in inverno la tua bottiglia è la TUA BOTTIGLIA… faccio anche i pezzi sempre in barattolo grazie a nonna materna questa volta e alla sua di sorella, che faceva la custode di una grande casa padronale assieme al marito e quindi dovevano governare l’orto e la vigna del padrone (non ti dico la vendemmia cosa era, ma puoi immaginartela … ti dico solo piedi nudi blu )… perciò anche lì.. vai di rosso, di colori, di pentoloni, bottiglioni e barattoli…
Io tutto questo me lo porto dentro e fuori, perchè io sono questo, sono barattoli di pomodori e di confetture, sono bottiglie di succhi e di sciroppi, di liquori fatti macerare per 40 giorni….ed è una cosa meravigliosa…
Grazie Ile per avermi fatta ricordare DA DOVE VENGO e perchè AMO TUTTO QUESTO… perchè preferisco passeggiare per raccogliere more, piuttosto che per comprare vestiti in un negozio, perchè preferisco svegliarmi all’alba per l’orto piuttosto che rientrare all’alba dopo la discoteca (che comunque non frequenterei lo stesso,).. grazie perchè mi hai fatta ricordare chi sono….
buona passata..
Manu
Ileana Pavone dice
Grazie a te Manu per aver condiviso con me i tuoi ricordi, questi pezzi di vita che ci rendono le persone che siamo oggi. Siamo molto simili, sai?
Oggi sono consapevole di aver scelto questa vita, di volerla proprio così e capisco così bene le tue parole, le sento molto mie..
Grazie ancor Manu, leggerti è sempre un piacere..:*
Thea dice
È così bello tornare a vivere le sensazioni che abbiamo dentro, nel profondo dei nostri ricord. Aggrapparsi a loro è un conforto immediato.
Specialmente oggi, in cui tutto passa veloce correndo via…..
Grazie
Ileana Pavone dice
Proprio oggi io ho voglia di fermarmi un po’, di vivere a pieno ogni istante e trattenerlo, di mantenere vive le tradizioni.
Grazie per le tue parole Thea.
Buona giornata :*