Ci sono tutti i segni che preannunciano la fine dell’estate.
La luce, già dalle prime ore del mattino, appare diversa. L’orto è meno generoso, il rosso diventa più tenue e sembra di sentirlo già nell’aria, Settembre, con la sua prepotente voglia di ricominciare e di rimettersi in gioco.
In campagna adesso c’è un profumo inebriante ed è quello dei fichi. Maturi, dolcissimi come nient’altro, pronti a rasserenare ogni tramonto e il grigiume di certe giornate.
Inevitabilmente mi ritrovo a riconoscere ogni singolo periodo proprio dai riti che ripetiamo stagione dopo stagione e questo, indubbiamente, è il periodo dei fichi mangiati direttamente sotto gli alberi, con le mani appiccicose, i capelli perennemente in disordine e gli insetti che tentano di privarci del romanticismo.
Quel romanticismo però rimane – tra le mani di mio padre e i nostri sorrisi – e facciamo di tutto affinché si appiccichi alla pelle, agli occhi e al cuore mentre raccogliamo questi frutti zuccherini e ci lasciamo avvolgere da quella leggera malinconia di fine Agosto.
Siamo proprio in quel periodo dell’anno in cui mi accorgo che il tempo inizia a mancare, così provo a rincorrerlo…
Quando penso ai fichi difficilmente penso ad un dolce. Io li amo al naturale e se non mi controllo potrei finirne un’intera cesta, ma la cosa importante per me è che rimangano crudi: nel corso degli anni ho provato più volte a cuocerli e di recente ho lavorato ad un intero servizio dedicato ai dolci con i fichi, ma io continuo ad amarli così, al naturale. Quello che invece amo fare è abbinarli a qualcosa di salato come i salumi o un buon pecorino stagionato.
Quella di oggi è una di quelle ricette che per me non hanno bisogno di tante parole, i sapori sono autentici, le farine ricordano i sapori antichi, i fichi sono quelli degli alberi di mia zia, il prosciutto è quello buono.
In queste foto vi è racchiusa la mia idea di felicità, che per me vuol dire anche autenticità.
Una focaccia con prosciutto e fichi, un bicchiere di Montepulciano e la giusta compagnia.
In fondo la felicità è racchiusa proprio qui..
- 300 g di farina di solina di tipo 1 ( o un'altra farina di grano tenero )
- 100 g di farina di farro monocolo integrale
- 100 g di lievito madre, rinfrescato e attivo
- 350 g di acqua
- 40-50 g di olio extravergine di oliva
- 10 g di sale fino
- semola rimacinata di grano duro per la lavorazione
- Per farcire: prosciutto crudo e fichi a piacere
- basilico fresco ( facoltativo )
- Mescolate l’acqua con il lievito madre e fatelo sciogliere.
- In una ciotola capiente versate le farine e aggiungete l'acqua con il lievito, mescolate bene gli ingredienti con un cucchiaio, infine unite il sale e 30 g di olio.
- Amalgamate bene gli ingredienti e lasciate riposare l’impasto nella ciotola 30 minuti, coperto con la pellicola.
- Versate 10 g di olio in un'altra ciotola, quindi versatevi l'impasto e fate le pieghe in questo modo: tirate un pezzo di impasto di lato e premetelo al centro; girate leggermente la ciotola e ripetete l’operazione con un’altra porzione di impasto, ripetete l’operazione per altre 8 volte.
- L'’impasto dovrebbe iniziare a fare resistenza.
- Fate riposare l'impasto 10 minuti, quindi versate abbondante semola rimacinata su una spianatoia e adagiatevi l'impasto, quindi fate le pieghe a tre e formate poi una palla liscia.
- Versate nuovamente l'impasto nella ciotola infarinata con la semola e fatelo lievitare fino al raddoppio del volume iniziale.
- Riprendete l'impasto, trasferitelo con le mani sulla spianatoia con la semola e schiacciatelo delicatamente, allungando l'impasto dal centro verso l'esterno; fate questa operazione velocemente e con movimenti decisi.
- Trasferite l'impasto steso su una teglia ( 23 x 30 cm ) infarinata con la semola e schiacciatelo leggermente per farlo aderire alla teglia ( io ho usato una teglia antiaderente ).
- Fate lievitare la focaccia fino al raddoppio del volume iniziale e poi conditela con un filo di olio.
- Cuocete la focaccia nel forno preriscaldato a 200°C per circa 20-30 minuti, o finché sarà ben dorata in superficie.
- Dividete la focaccia e metà e farcitela con prosciutto crudo, qualche foglia di basilico e fichi.
- Utilizzate del prosciutto buono e senza conservanti ( San Daniele, Parma oppure scegliete un prodotto locale, sicuramente troverete un prosciutto buono nella vostra zona ).
Oltre alla focaccia con prosciutto e fichi provate questa insalata con bresaola e fichi, velocissima da preparare e molto saporita o queste bruschette con i fichi e la scamorza affumicata, perfette per un aperitivo. 3
emanuela dice
Ile.. io sento l’aria meno infuocata, il sole che si leva più tardi (adesso riesco a vederla l’alba.. quando mi alzo ancora il cielo è rosa) e che va a dormire prima… noto i giorni più corti e la sera più fresca…
Quando percorro la strada sterrata in salita dietro casa per portare fuori il cagnolino non riesco mai a non “rubare” qualche meravigliosa goccia verde dal cuore filamentoso e viola, che pende dall’albero del mio vicino di casa..Anche a me i fichi piacciono così raccolti e mangiati…
Ogni stagione è meravigliosa, ognuna diversa dall’altra ma tutte uguali nell’arrivare e nel lasciare spazio a quella successiva.. una ciclicità che mi piace tantissimo e che mi fa amare ogni stagione per quella che è, anche con le sue negatività….
La natura è una cosa meravigliosa e ogni posto è di una ricchezza infinita…
Grazie….
Queste foto sono anche LA MIA IDEA DI FELICITA’..
Io ci metto il prosciutto dell’azienda di babbo.. più buono di così..
Lui sta sera sta trebbiando la medica..
Baci Ile..
la tua compagna di campagna Manù
Francesca dice
Eccomi. Di nuovo al mio posto. Pronta… per l’abbraccio del rientro, per i cestini di fichi e di parole, per i momenti condivisi, per lo scambio di sensazioni, per i raggi di sole tiepidi e per tutta una stagione che si sta affacciando, ma senza troppa fretta. Questo agosto per me era speciale, per vari motivi. Non avevo aspettative, ma curiosità. So che lo terrò tra le dita e nella pancia a lungo, senza lasciarlo scivolare via. Lo voglio gustare finchè ha sapore, come tu gusti certe giornate e certi affetti solidi, nei tuoi luoghi e nelle tue strade di campagna che fai a occhi chiusi. Felicità e autenticità non si smarriscono, se ti appartengono. Anzi, possono solo lievitare sempre meglio… ed essere farcite, di ciò che ci piace (tanto) e di ciò che sceglieremo.
Ciao Ile, bentrovata! :*