Questo è quel periodo dell’anno in cui divento ancora più nostalgica. E’ quel momento di passaggio tra l’autunno e l’inverno, quello in cui i miei occhi vogliono poggiarsi su paesaggi innevati, ma hanno ancora bisogno dei colori caldi dell’autunno.
Questo mi accade soprattutto quando la lista di cose da fare in una stagione è ferma a tutti quei vorrei che hanno bisogno di tempo e se ne stanno lì, ad alimentare i sogni.
E’ quel periodo in cui nei boschi posso ancora sentire lo scricchiolio delle foglie sotto ai piedi, ma salendo più in alto posso godermi il silenzio, un paesaggio tinto di bianco, quella luce che non si può spiegare a parole.
Col tempo ho imparato ad apprezzare la luce in ogni periodo dell’anno, ma l’autunno e l’inverno sono le stagioni che mi fanno sentire in pace con me stessa, quelle in cui la lista di cose da fare e luoghi da visitare è lunga e le emozioni sono spesso contrastanti.
Oggi voglio godermi proprio queste emozioni, la felicità dei primi freddi, la nostalgia, il profumo di spezie in cucina e una colazione lenta…
La mia colazione preferita al momento – quando non ho voglia di cose calde o elaborate – è questa crema budwig, con polpa di cachi e chicchi di melagrana.
Ho preparato la crema budwig per un cliente e mentre la preparavo nella versione con banana schiacciata e avena, la immaginavo con la polpa frullata di un caco, uno dei miei frutti preferiti di questa stagione. Il risultato che ho ottenuto – e che è una rivisitazione della ricetta originale – a me piace moltissimo: è una colazione piuttosto fresca, veloce da preparare e nutriente.
Potete personalizzarla come preferite: scegliete il cereale in chicco che avete in dispensa o che utilizzate più spesso, oppure sostituite le mandorle con altra frutta secca. Io mi trovo benissimo con queste quantità, ma regolatevi anche in base alle vostre abitudini e al vostro stile di vita.
- 1 caco maturo
- 2 cucchiai di semi di lino ( o olio di lino )
- 2 cucchiai di avena in chicchi ( o un altro cereale in chicchi )
- 1 cucchiaio di mandorle ( o altra frutta secca )
- 120 g di yogurt al naturale
- ½ limone ( il succo )
- melagrana, semi di zucca e burro di arachidi per decorare
- Frullate il caco senza buccia e trasferitelo in una ciotola capiente.
- Aggiungete il succo del limone e lo yogurt, quindi mescolate.
- Macinate i semi di lino, l'avena ( o il cereale che avete scelto ) e le mandorle con un macina caffè.
- Aggiungete gli ingredienti secchi alla purea di caco e yogurt e mescolate fino ad ottenere un composto ben amalgamato.
- Servite con chicchi di melagrana, semi di zucca e burro di arachidi a piacere ( facoltativo ).
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Eli dice
Ad essere sincera non ho mai assaggiato la crema budwig, ma in questa veste mi ispira tantissimo!! Saranno i cachi, che fanno di ogni piatto più semplice una delizia, le tue parole sempre piene di poesia, oppure questa atmosfera tanto autunnale e natalizia insieme… ❤❤
tizi dice
ho scoperto la budwig qualche anno fa e l’ho subito adorata! è un concentrato di salute e di gusto 😉 non l’ho mai provata con i cachi e la melagrana, deve essere favolosa con questa frutta di stagione! e poi ti faccio i complimenti perchè fare delle foto così ad una crema che di per sè non è affatto fotogenica è davvero segno di grande bravura!
grazie per la ricetta e per le bellissime immagini.
a presto!
emanuela dice
Anche le mie di emozioni sono contrastanti in questo periodo cara Ile ed avrei tanto bisogno ancora dei caldi colori dell’autunno, però è giusto così, che arrivi anche quell’aria fredda e tagliente dell’inverno che però pulisce tutto anche i pensieri…
Ce la godiamo assieme questa bella felicità dei primi freddi e queste emozioni così….con una bella ciotola cremosa che arrotonda e ammorbidisce tutto…
Non conoscevo questa preparazione,ma mi ispira,soprattutto per la velocità di esecuzione …
Grazie mille.. per portaci sempre u po’ con te…
Buon lunedì
Manu
Francesca dice
Chicco dopo chicco (di melagrana) da novembre siamo arrivate a dicembre, seguendo la scia del rosso… io sento ancora l’autunno addosso, il Natale lo guardo senza fretta e mi soffermo sulle foglie gialle che ci sono, che andranno via solo al momento giusto, sulla luce che sì è cambiata ma ancora non sa di inverno. E la malinconia è una coperta di lana che mettiamo sui piedi, che non blocca i passi, ma li tiene al caldo… ed è così che passeremo il confine del mese, dell’anno e della stagione, tra le nostre passeggiate anche interiori e tutti i cambiamenti del paesaggio a cui assisteremo… con gli occhi di sempre, o semmai più vivi, ogni giorno di più, perchè abbiamo imparato a riempire coppette per avere quel bel senso di pienezza che non lascia spazio a vuoti… o se i vuoti ci sono, è solo per accogliere nuova frutta e nuovi ingredienti 🙂