Le giornate migliori iniziano all’aria aperta. Nel bosco, nell’orto o nei campi incolti, le giornate migliori hanno la terra sotto ai piedi e lo sguardo rivolto al cielo.
Iniziano con il silenzio interrotto dal cinguettio degli uccelli, l’aria pungente e il sole che si affaccia sul mare.
Le giornate migliori sono scandite dai raggi del sole, dai ritmi lenti e pieni che ogni singola stagione richiede. Iniziano all’aria aperta e continuano in cucina, tra pentole, impasti e mani che si muovono sapientemente tra farine e erbe fresche.
Il nostro orto d’inverno sembra quasi abbandonato: dopo aver piantato cavoli, broccoli, cicoria e bietole la natura ha fatto il suo corso e non siamo intervenuti fino al momento della raccolta.
La terra ha bisogno di cure, ma ci sono stagioni in cui non è necessario. A volte basta osservare da lontano e aspettare, godendosi il silenzio, l’attesa. Essere pronti ad agire avendo la capacità di rimanere fermi, senza avere fretta.
Ora è arrivato il momento della raccolta e il nostro piccolo orto ha saputo stupirci ancora una volta: stiamo raccogliendo broccoli e cavoli tenerissimi e saporiti da qualche giorno ormai e non mi stancherei mai di mangiarli.
Dopo averli sbollentati e ripassati in padella più volte, ho pensato di utilizzarli per preparare una torta rustica con broccoli e ricotta: la base è la mia preferita – quella al vino – tipica delle torte rustiche abruzzesi. Ho scelto un ripieno semplice a base di ricotta, uova, pecorino e broccoli sbollentati, ma potete aggiungere gli ingredienti che preferite come pancetta, salmone affumicato, formaggi di capra o sostituire la ricotta con della panna fresca.
- Per l'impasto:
- 300 g di farina di grano tenero di tipo 1 ( per me solina )
- 100 g di olio extravergine di oliva
- 80 g di vino bianco circa
- sale
- Per il ripieno:
- 2 uova
- 200 g di ricotta fresca
- 150-180 g di cimette di broccolo e cavolo romanesco
- 3-4 cucchiai di pecorino stagionato grattugiato
- sale, pepe
- Sbollentate le cimette del broccolo e del cavolo in acqua bollente salata per circa 5 minuti, scolateli e fateli raffreddare in acqua fredda.
- Rompete le uova in una ciotola e sbattetele con una forchetta; aggiungete la ricotta e il formaggio grattugiato, quindi regolate di sale e pepe.
- Versate l’olio e il vino in una ciotola, mescolate velocemente con una forchetta, aggiungete una presa di sale e la farina.
- Dovete ottenere un impasto morbido ed elastico; aggiungete altro vino o poca acqua se necessario perché la quantità di liquidi può variare a seconda della farina utilizzata.
- Lavorate brevemente su una spianatoia fino ad ottenere un panetto liscio ed omogeneo; coprite l’impasto e lasciatelo riposare 15-20 minuti a temperatura ambiente.
- Riprendete l’impasto e spolverizzate la superficie di un piano di lavoro con poca farina, stendete delicatamente l'impasto con l'aiuto di un matterello.
- Adagiate l’impasto in una tortiera di 20 - 22 cm di diametro, quindi versate il ripieno di uova e ricotta e completate con le cimette ben scolate e asciutte; aggiungete a piacere un cucchiaio di formaggio grattugiato in superficie.
- Cuocete la torta rustica nel forno preriscaldato a 180° circa 30-35 minuti, o finché è dorata in superficie.
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emanuela dice
Tu non sai quanto io desideri venire da te, quanto tu con le tue parole descriva quello che sento nel mio cuore; da quando mia mamma si è infortunata la mattina presto porto fuori la mia piccola belva, un cagnolino chiassoso e dispettoso e mi sono accorta di quanto sia meraviglioso camminare la mattina presto mentre tutto intorno dorme ancora…
Il cielo è lì tra il tra lo scuro della notte ed il rosa del mattino ed io respiro profondamente, camminando piano per poter prolungare sempre di più quei momenti….
Sono proprio quelle le giornate migliori… hai ragione Ile…
un bacione..
Manu
Francesca dice
Mi piacerebbe una volta svegliarmi e correre subito lì… nel verde, tra il verde, dentro il verde. Averlo a un passo, toccarlo con mano, ammirarlo come una visione… ma reale. Immagino quanto sia bello il confine di queste settimane, quando l’inverno cede il passo alla primavera e c’è una danza tra le due stagioni, di cui non ti perdi una foglia e una sfumatura. Nel paesaggio, nell’orto, nel piatto. La costante è la sfoglia rustica, genuina, che accompagna sempre tutto. Ed è parte di te, come questo paesaggio…